Molte volte può succedere
che un tipografo sbagli a battere una storia. Ma non si è mai saputo. Questi
libri potrebbero essere il Diario di Anne Frank,Il mago di Oz,Il giro del mondo
in ottanta giorni etc……. o addirittura questa storia! Tutti sappiamo che i
libri prima di essere pubblicati vengono stampati in tipografia,e io vi voglio
raccontare la storia di un tipografo che trasforma un classico della
letteratura infantile,Il libro cuore,in un saggio in cui spiega che anche i libri
possono morire.
Nell’Olanda del dopoguerra
un impressore di settant’anni,Francis Crochic,di origine ebrea,lavorava a “Le
Zappёr”una stamperia austriaca con un direttore nazista.
Doveva stampare questo
classico ma lui le cambiò il titolo e lo riscrisse così:“Un libro può morire
sentendosi solo,quando non viene letto,bruciato,strappato o trattato male,tutti
penseremo che un libro non possa morire perché non è un umano,una pianta,un
animale e non è neanche un extraterrestre. Ma tutto può avere un’anima,anche un
libro. Se si ha la coscienza a posto, si può sentire lamentarsi,parlare o cose
del genere,qualche volta è lui che sente noi,ma non solo ascoltare anche vedere
come siamo dentro. Se si è stati bravi, si può anche dialogare. Una volta ho
parlato con un’enciclopedia di storia e
abbiamo discusso di perché Nerone ha bruciato Roma. Avevo sei anni . Mi
trovavo nella biblioteca comunale del mio paesino, gironzolavo per l’aula dei
ragazzi in cerca di qualche libro su il Big Bang,sentivo qualcuno che
bisbigliando mi chiamava per nome,non poteva essere di sicuro mia madre,guardo
con più attenzione e vedo un libro che ha gli occhi come un anziano signore
sapiente. Iniziamo a dialogare e scopro che sta per morire non di vecchiaia
(scopro che aveva almeno settanta anni) ma per la male affettuosità. Lo porto a
casa e vi dico non l’ho mai riportato ancora oggi ci parlo.”
Finirò con una citazione:
Ogni progresso viene dalla lettura e dalla meditazione
Le cose che non sappiamo
le impariamo leggendo.
Le cose che abbiamo imparato
le conserviamo meditando.
Antica Sentenza